formaggio fresco a pasta filata semisoffice che si scioglie al calore con il tipico effetto “filante”. Il nome deriva probabilmente dal termine dialettale scamozza (letteralmente, capo mozzo), evidente riferimento alla sua forma che ricorda appunto quella di un formaggio decapitato. In tavola è generalmente servito ai ferri, spesso abbinato al prosciutto o ai funghi. Suggerito dai dietologi per il suo relativamente scarso tenore di grasso, è entrato prepotentemente nella dieta degli italiani, che lo consumano come sostituto della carne.
Cenni storici
Il nome deriva probabilmente dal termine dialettale scamozza (letteralmente, capo mozzo), evidente riferimento alla sua forma che ricorda appunto quella di un formaggio decapitato.
Esame visivo
Esso ha infatti una forma a fiaschetto, con una lieve strozzatura nella parte superiore che dà luogo ad una protuberanza denominata "testa". E' un formaggio simile al Caciocavallo ma di forma più piccola: ca. 200 gr. In superficie presenta una leggera pellicola giallognola. La pasta è bianca, compatta, burrosa, senza occhiature, molto più morbida di quella del Caciocavallo ma senza raggiungere la tenerezza della Mozzarella.
Esame gustativo
Il sapore è delicato e fresco, gradevole e sapido. Viene venduto fresco, dopo una decina di giorni di maturazione; a volte è anche affumicato.
Abbinamenti
In tavola è servito ai ferri, spesso abbinata al prosciutto o ai funghi. Consigliato dai dietologi per il suo relativamente scarso tenore di grasso, è entrato prepotentemente nella dieta degli italiani, che lo consumano come sostituto della carne. Vini consigliati: Montepulciano d'Abruzzo.
PESO
Scamorze 200 g
Scamorze affumicate 200 g