Formaggio cotto a pasta semidura. Il termine deriva dal latino canistrum che indica il canestro di vimini adoperato specificatamente per la preparazione del formaggio: sulla crosta vi compaiono, infatti, le tipiche striature della forma.
Il Canestrato è così denominato per i rilievi che assume, impressi dal canestro in cui viene deposta la cagliata. A testimoniare le origini antichissime sono le numerose citazioni storiche, risalenti al 1400 che lo annoverano tra i prodotti da versare annualmente come prezzo d’affitto del latifondo. La forma è cilindrica appiattita costituita da due tronchi di cono schiacciati uniti per la base maggiore, con facce piane del diametro di ca.15 cm e scalzo bombato “a groppa di mulo” da 8 cm; peso ca. 1,5 kg; La crosta si presenta sottile e rugosa di colore giallo ambrato, mentre la pasta ha un colore giallo paglierino con rare ed irregolari occhiature. La pasta è poco elastica, consistente ma senza essere dura, un poco friabile. Il gusto è dolce con aroma latteo.
Abbinamenti
Formaggi semicotti a pasta semidura e stagionata come i nostri Canestrati si sposano bene con vini rossi di buon corpo, dal profumo intenso, equilibrati e moderatamente sapidi, abbastanza tannici e caldi. Ad esempio, per creare un’affinità di profumi e sapori che rispettino la tradizione ciociara, il Cesanese del Piglio, gradito dall’imperatore romano Nerva e dai papi Innocenzo III e Bonifacio VIII, è caratterizzato da un odore vinoso, delicato, con sentori di violetta e possibili ricordi fruttati, gusto secco e asciutto, morbido, con fondo amarognolo e una giusta nota tannica: le versioni più corpose superano i 13 gradi alcolici. Fuori dell’ambito territoriale, citiamo un Velletri rosso o un Brunello di Montalcino.
PESO
Canestrato 2500 g